La creazione dell'uomo

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La creazione dell'uomo

Dio crea l'uomo dopo aver creato la terra, la vita vegetale e gli animali. Egli crea queste ultime qui menzionate semplicemente attraverso un Suo comando che le porta all'esistenza. Per esempio, in Genesi 1:3, Egli dice: "«Sia luce!» E luce fu", ed al versetto 11: "«Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra». E così fu".

Come per la creazione dell'uomo, Genesi lascia intendere come vi sia stata una sorta di consultazione o cooperazione fra i membri della Trinità, i quali concordano nel creare l'uomo all'immagine di Dio: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra" (1:26). Anche senza il resto del brano, questo è sufficiente per farci intendere come vi dovesse essere un rapporto più intimo fra Dio e l'uomo, e che vi fosse stata una particolare cura nella sua creazione.

L'obiezione forse più popolare che oggi viene fatta contro il racconto della Genesi è la teoria dell'evoluzione. Essa nega che Dio sia direttamente intervenuto nella creazione dell'uomo e propone che la vita abbia avuto origine dalla non-vita, e che l'essere umano non sia chw il prodotto di una mutazione da specie inferiori. Tutto questo contraddice ciò che la Scrittura insegna sulle origini dell'uomo.

Genesi 2:7,21-22 racconta la creazione dell'uomo in questo modo: "Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente ... Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa. Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo".

Dio crea l'uomo prima della donna e in quanto che l'uomo già esisteva alla creazione della donna, per creare la donna Dio trae "il materiale" che usa dall'uomo stesso. Quando Dio, però, crea l'uomo, egli non fa uso di materiali tratti dagli animali che già aveva creato; al contrario, va direttamente "dalla polvere della terra" e poi, direttamente, gli "soffia nelle narici un alito vitale". La Bibbia, quindi, insegna che Dio crea l'uomo per azione diretta e non attraverso un processo di evoluzione biologica. Vi sono altri dettagli in Genesi 1-2 che rafforzano ulteriormente questa dottrina, ma questo è sufficiente per mostrare come la teoria dell'evoluzione contraddica la rivelazione biblica.

Ora la Bibbia stessa afferma che tutto ciò che essa contiene è rivelazione divina (2 Timoteo 3:16) cosicché quando essa parla, parla come una sola autorità. Stando le cose in questo modo, respingere [la verità] di una qualsiasi parte della Bibbia equivale [automaticamente] a respingere la sua autorevolezza. In altre parole, dato che la Bibbia stessa afferma che ogni parte della Bibbia è ispirata da Dio, respingere una qualsiasi affermazione che essa contiene equivale a respingere l'affermazione che la Bibbia fa di sé stessa, vale a dire che essa è completamente ispirata da Dio.

Dato che la Bibbia stessa afferma che ogni parte della Bibbia è verità, considerare falsa una qualsiasi sua parte vuol dire fare appello ad un criterio o autorità estranea alla Bibbia stessa. Se una persona respinge ciò che la Bibbia dice di sé stessa, cioè che sia ispirata ed infallibile, quando giudica che una delle sue proposizioni sia falsa egli non potrà accettare ciò che la Bibbia afferma su sé stessa quando giudica che un'altra delle sue proposizioni corrisponda a verità. In altre parole, se una persona si appella ad un criterio od autorità non biblica per respingere una proposizione biblica, allora pure dovrà continuare a fare appello ad un criterio od autorità extra-biblica quando concorda con un'altra proposizione biblica.

Per illustrare questo punto, dato che la Bibbia afferma la divinità di Cristo, una persona che respinga la divinità di Cristo lo può fare solo se presuppone un criterio od autorità extra-biblica per il quale giudica falsa quell'affermazione. Se però questa persona concorda con l'insegnamento biblico, ad esempio, che l'omicidio sia immorale, non potrà farlo solo perché la Bibbia afferma che l'omicidio sia immorale. Al contrario, dovrà ancora fare appello ad un criterio od autorità extra-biblica per giustificare la sua persuasione che l'omicidio sia immorale. Dato che respinge l'autorità della Bibbia per giustificare il suo rifiuto di credere alla divinità di Cristo, non potrà neppure ora fare appello alla Bibbia per giustificare le sue affermazioni sul fatto che l'omicidio sia sbagliato. Se, però, il criterio od autorità non biblica al quale fa appello è in sé stesso ingiustificabile - e la nostra posizione è che ogni criterio o autorità non-biblica sia ingiustificabile - allora non potrà giustificare né il suo rifiuto della divinità di Cristo né le sue affermazioni che l'omicidio sia sbagliato.

Se una persona accetta una parte della Bibbia e respinge un'altra parte sulla base di criteri o autorità estranei alla Bibbia, allora, per questa persona la parte della Bibbia che accetta non è vera perché la Bibbia lo afferma, ma perché quel criterio od autorità al quale si sottomette gli dice di farlo. Quindi, questa persona non potrà giustificare la sua credenza nella parte della Bibbia che accetta perché la Bibbia lo afferma, ma dovrà giustificare questa sua credenza attraverso un criterio epistemologico o autorità con il quale giudica la Bibbia. Però, se questa stessa epistemologia è priva di giustificazioni, allora il suo verdetto su una qualsiasi parte della Bibbia sarà pure privo di giustificazione, e qualunque cosa dica si dimostrerà privo di valore.

Una persona, quindi, che respinga una parte della Bibbia, non può pretendere di accettare un'altra parte della Bibbia sulla base che la seconda parte sia rivelazione di Dio, dato che si è appellato ad un altro criterio o autorità per giudicare che la prima parte non sarebbe rivelazione di Dio. Allo stesso modo, accettare una qualsiasi proposizione della Bibbia in quanto parte della Bibbia, obbliga una persona ad accettare come vera l'intera Bibbia, perché l'autorità su cui la Bibbia è fondata è una.

Ancora, una persona che respinga una soltanto fra le proposizioni della Bibbia, può farlo solo perché confida in un criterio o autorità extra-biblica. In questo modo non potrà poi appellarsi all'autorità divina o alla rivelazione biblica per sostenere le sue altre credenze. Però, se solo l'autorità divina o la rivelazione biblica può giustificare una qualsiasi proposizione o sostenere una qualsiasi credenza, allora la persona che confida in criteri o autorità non bibliche ha perduto giustificazione per tutte le cose che afferma. La Bibbia afferma di avere carattere ultimo e di essere infallibile, e questo si applica a tutte le proposizioni che contiene, cosicché una persona che respinga una qualsiasi parte della Bibbia pure deve respingere l'intera Bibbia.

Nel nostro contesto, questo significa che una persona che respinga il racconto biblico della creazione diretta dell'uomo non può al tempo stesso affermare la creazione dell'universo da parte di Dio sulla base della Scrittura. Se una persona accetta che l'universo sia stato creato da Dio perché questo è ciò che la Scrittura insegna, allora pure deve affermare la creazione diretta dell'uomo da parte di Dio perché la Scrittura lo insegna chiaramente. Questo è un principio essenziale. Una volta che una persona respinga una parte qualsiasi della Bibbia, l'intera Bibbia pure sottratta.

Ora, la teoria dell'evoluzione si occupa di quello che è avvenuto a materiale preesistente. Dato che nessuna evoluzione avrebbe potuto avvenire se non ci fosse stato nulla da evolvere, la teoria dell'evoluzione presuppone l'esistenza dell'universo. La biologia presuppone la cosmologia, ed entrambe, biologia e cosmologia presuppongono la possibilità della conoscenza, o epistemologia. L'epistemologia, quindi, precede la cosmologia, e la cosmologia precede la biologia.

E' stato stabilito che la biologia evoluzionista sia una biologia non biblica - un rifiuto della biologia biblica. E' pure stato stabilito che una persona non può respingere una parte della concezione biblica del mondo e poi accettare un'altra parte della concezione biblica del mondo. E' così che una biologia non biblica presuppone una cosmologia non biblica, ed una cosmologia non biblica presuppone un'epistemologia non biblica. Però, se tutte le teorie non bibliche di epistemologia fossero dimostrabilmente false, allora tutte le teorie non bibliche di cosmologia sarebbero distrutte. Se tutte le teorie cosmologiche non bibliche sono distrutte, allora tutte le teorie di biologia non biblica sarebbero distrutte, e questo include la teoria dell'evoluzione.

La teoria dell'evoluzione presuppone un'epistemologia non biblica, e questo risulta nella distruzione dell'intera sua concezione del mondo. Presupporre però un'epistemologia biblica in cui si afferma l'infallibilità della Bibbia, elimina sin dall'inizio la teoria dell'evoluzione. Quindi, laddove la biologia biblica, che afferma la creazione diretta dell'uomo da parte di Dio, è affermata come valida implicazione dell'ispirazione divina, è impossibile che la biologia evoluzionista sia vera.

Nel contesto del dibattito, potremmo accogliere provvisoriamente come veri i presupposti della scienza e sostenere che su quella base l'evoluzionismo è "una teoria in crisi" e che i fossili ancora dicono No. Ciononostante, dato che la scienza è fallace e falsa, essa non può giungere ad alcuna conoscenza della realtà. Le argomentazioni scientifiche, così, contro l'evoluzione sono più deboli delle argomentazioni bibliche contro l'evoluzione. Questo non è perché il caso scientifico contro l'evoluzione sia debole, ma perché la scienza stessa non può scoprire alcuna verità. Un'argomentazione che distrugge l'intera concezione non cristiana del mondo è certamente superiore.

Per riassumere:

  • E' necessario o accettare o respingere l'intera concezione biblica del mondo, e non solo parte di essa.
  • La teoria dell'evoluzione contraddice la concezione biblica del mondo.
  • L'evoluzionista, quindi, non può prendere a prestito alcuna premessa della concezione biblica del mondo.
  • L'universo deve prima esistere se in esso vi è vita o da esso si evolve vita.
  • Quindi, ogni teoria biologica presuppone una teoria cosmologica.
  • La conoscenza deve essere possibile prima che una teoria cosmologica possa essere dimostrata.
  • Quindi, una qualsiasi teoria cosmologica presuppone una teoria epistemologica.
  • Solo l'epistemologia biblica è vera e giustificata.
  • Quindi, solo la concezione biblica del mondo è vera e giustificata, e quindi solo la biologia biblica è vera e giustificata.
  • La biologia biblica afferma la creazione diretta dell'uomo da parte di Dio.
  • Quindi, la dottrina che Dio ha fatto l'uomo per creazione diretta è vera, e la teoria dell'evoluzione è falsa.

L'evoluzionista deve dirmi in che modo un non cristiano possa giungere a conoscere alcunché prima di presentarmi le sue teorie di cosmologia e di biologia. Dato che non può trovare un'epistemologia per sostenere la sua cosmologia, e dato che non può trovare una cosmologia che sostenga la sua biologia, egli non ha alcun universo nella sua concezione del mondo che permetta alla sua biologia di essere vera. La sua biologia può esistere solo nel suo mondo immaginario, ed essa è altrettanto fantasia come il suo universo. In questo modo egli non ha nemmeno il diritto di presentare il suo caso sulla teoria dell'evoluzione a meno che io non scelga di ascoltarlo.

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