Cfv12/cfv12-lez09

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Contents

[edit] Il Signore e Salvatore Gesù Cristo, 1

La Confessione di fede valdese del 1655, nona parte

[edit] Introduzione

Uno dei principi di base della concezione cristiana del mondo e della vita, così come ci è trasmessa dalla rivelazione biblica, è che la storia dell'universo creato, del mondo che abitiamo, dell'umanità di cui facciamo parte e della nostra vita individuale è lineare. Essa ha un punto di partenza, uno sviluppo ed un punto di arrivo ben preciso, quello predisposto da Dio Creatore. I Suoi propositi si realizzano sempre in modo certo e sicuro. Nulla è casuale, nulla è arbitrario. Non comprendiamo e non comprenderemo mai tutto completamente, ma di questo possiamo esserne sicuri. I propositi di Dio per la storia del mondo e di ciascuno di noi, s'incentrano nella Persona e nell'opera di Gesù Cristo, l'eterno Figlio di Dio, la cui venuta è stata preparata, si è realizzata esattamente come e quando prevista. Egli ha operato e sta operando per raccogliersi un popolo che Gli appartenga e che pensi e viva in comunione con Lui secondo la volontà di Dio.. Cristo tornerà, a tempo ed a luogo, per inaugurare la nuova creazione nella quale Egli porterà coloro che si è acquistato e Gli appartengono. Questo concetto e quest'opera sono condensati nell'articolo 12 della nostra confessione di fede, il primo di una serie che riguarda il Signore e Salvatore Gesù Cristo, la Sua identità ed opera. Questo articolo, come sempre, comporta, come tutti gli altri, numerose implicazioni alle quali accenneremo in questa lezione.

L'articolo 12

Noi crediamo ... che Jesu Christo essendo stato da Dio ordinato nel Suo eterno decreto per essere il solo Salvatore, e l'unico Capo del Suo corpo, che è la Chiesa; Egli l'ha riscattata, col Suo proprio sangue, nel compimento dei tempi, e le communica tutti ij Suoi benefici coll'Evangelo .

Sulla base dei testi biblici citati a supporto [1] , questo articolo può essere espanso nei seguenti tre punti:

I. Gesù Cristo è stato prestabilito dalla precisa volontà di Dio, attraverso un Suo eterno decreto, per essere il solo Salvatore e Capo supremo del Suo corpo, la Chiesa, popolo a Lui particolarmente consacrato (così come il Suo stesso nome testimonia). Egli è stato così designato prima della stessa creazione del mondo. Cristo, infatti, posto al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro, è il loro Signore ed essi Gli sono sottomessi. In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati. Come c'è un solo Dio, così vi è anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo.

II. Nella pienezza dei tempi (detti anche “gli ultimi tempi”), il Salvatore Gesù Cristo ha riscattato il Suo popolo da ogni iniquità dando completamente Sé stesso per loro, morendo in croce come sacrificio propiziatorio per il perdono dei loro peccati come quello di un agnello sacrificale senza difetto né macchia. Ha fatto questo per salvarlo dai loro peccati, sottrarlo da una vita futile e da questo mondo perverso affinché dinanzi a Lui fosse gente santa ed irreprensibile, purificata dalla Sua Parola, zelante nelle opere buone, in vista della vita eterna. E' così che Dio manifesta verso il Suo popolo il Suo stupefacente amore. Esso così cammina nella Sua luce, com'egli è nella luce, in comunione l'uno con l'altro.

III. Al Suo popolo Egli comunica tutti i Suoi benefici attraverso l'annuncio dell'Evangelo. Chi, dopo aver udito questo messaggio si affida a Cristo come proprio Signore e Salvatore riceve vita significativa ed eterna. Dio lo salva e gli rivolge questa santa chiamata non a motivo delle sue opere, ma secondo i Suoi propositi e la grazia che gli è stata fatta in Cristo sin dall'eternità.

[edit] Approfondimento

[edit] 1. L'eterno decreto di Dio al riguardo del Cristo

Il primo concetto stabilito dall'articolo 12 è che Gesù Cristo è stato prestabilito, designato, dalla precisa volontà di Dio, attraverso un Suo eterno decreto come strumento principe per la salvezza dei Suoi eletti. Cristo è l'eterno Figlio di Dio, “posto al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro” che, nella pienezza dei tempi (detti anche “gli ultimi tempi”), diventa uomo in Gesù di Nazareth con un preciso incarico.

Gesù di Nazareth non è comparso in quel luogo ed in quel tempo “per caso” né solo per rispondere alle esigenze della Sua generazione o di quelle di coloro che l'hanno seguito come loro Salvatore e Signore. Egli non è “uno fra i tanti” profeti o salvatori. La Sua Persona, insegnamento ed opera, come annuncia l'intero Nuovo Testamento, è il compimento finale di tutto ciò che i profeti di Israele avevano preannunciato e la religione di Israele prefigurato.

La Sua venuta è il compimento di ciò che Dio aveva promesso sin dal tempo della Caduta dei nostri progenitori: “ Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno” (Genesi 3:15) [2] .

Neanche però solo da quel punto della storia è sorto il progetto della redenzione: l'opera di Cristo corrisponde a quanto era stato programmato dal “determinato consiglio e prescienza di Dio ”” [3] nell'eternità. L'Evangelo è chiamato “il consiglio di Dio” [4] perché frutto di quella che, in termini umani, si potrebbe chiamare “la riunione del consiglio” fra le Persone della Trinità di Dio. Al fine di salvare una parte dell'umanità dai suoi peccati e di onorare la Sua divina giustizia, Dio nell'eternità stabilisce un progetto, quindi promette e, nel tempo più appropriato, manda sulla terra un Salvatore, il Suo unigenito Figliolo, Gesù Cristo, per compiere questa redenzione.

L'inizio del piano di redenzione inizia, così nell'eternità in ciò che è stato chiamato "il consiglio di pace", o "patto di redenzione" [5] . Dio, poi, provvedere loro tutto ciò che è necessario per realizzare questo fine.

Nel piano della salvezza, così, troviamo coinvolte tutte e tre le persone della Trinità: questo è il motivo per cui si parla di "consiglio" di pace, e da questo procede il patto della grazia [6] . Il Padre sceglie coloro che sono destinati ad essere santi ed irreprensibili, poi manda il Suo unigenito Figliolo per conseguire la loro redenzione (Efesini 1:6-8). Il Figlio consegue la nostra redenzione versando il Suo sangue, perdonando i nostri peccati e ristabilendoci in un giusto rapporto con Dio (Efesini 1:7-12) [7] . Egli così consegue vittoria sul peccato, sulla morte, e sulla tomba risorgendo dai morti, Lo Spirito Santo viene inviato sia dal Padre che dal Figlio per applicare agli eletti l'opera che Cristo ha compiuto sulla croce. Egli lo compie chiamandoli in modo efficace, suggellandoli (segnandoli come a Lui appartenenti per l'eternità) e garantendo loro la loro eterna eredità [8] . Tutte queste operazioni del Dio trino sono intese a lode della Sua gloria [9] .

[edit] 2. L'unicità di Cristo

Dio stabilisce che “In nessun altro è la salvezza”. Non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati. Come c'è un solo Dio, così vi è anche un solo mediatore fra Dio e l'umanità, cioè Cristo Gesù uomo.

Viviamo in un ambiente dove pluralismo e diversità sono fatti ormai stabiliti. In questo contesto, che vi siano cristiani che continuino ad affermare come Gesù sia "l'unica via", appare implausibile, arrogante, inaccettabile alla nostra generazione, come se implicasse il voler tiranneggiare sugli altri attentando al sacrosanto principio della tolleranza! Indubbiamente il Nuovo Testamento presenta innumerevoli ed inequivocabili affermazioni esclusiviste. Non possiamo e non vogliamo accettare che esse siano relativizzate, rivedute o reinterpretate nell'ottica del “pensiero moderno” [10] . Questo “scandalo” dell'Evangelo della salvezza in Gesù Cristo fa parte della sostanza ed identità stessa della fede cristiana e non lo possiamo alterare pena la creazione di qualcosa di diverso dalla fede “una volta per sempre trasmessa ai santi” e la predicazione di un falso ed illusorio vangelo.

Intendiamo così prendere sul serio quanto afferma la Bibbia Essa insegna che, sia Giudei sia pagani, “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23), ma che la salvezza si ottiene “mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono” (Romani. 3:22). Essa insegna che, per poter ottenere vita eterna, non solo si deve conoscere: “L'unico e vero Dio”, ma pure “Gesù Cristo”, che Dio Padre ha mandato nel mondo (Giovanni. 17:3). La Bibbia mostra come“chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Romani 10:13); questo si trova nello stesso contesto in cui la Scrittura dice: “Chiunque crede in lui (Gesù Cristo), non sarà deluso” (Romani 10:11), rivelando il corollario che coloro che non credono in Lui, saranno indubbiamente delusi.

La Bibbia insegna che: “...se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10:9). Se poi si chiede: “E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare?” (Romani 10:14), la Scrittura risponde: “Quanto sono belli i piedi di quelli che annunziano buone notizie!” (Romani 10:15).La Bibbia insegna che, per essere salvati, per tutti, è necessario conoscere il Salvatore provveduto da Dio. Gesù stesso insegnava d'essere venuto “per cercare e salvare quelli che sono perduti”, un chiaro riferimento, questo, alla condizione precedente alla fede in Lui (Luca 19:10). La Bibbia insegna che, affinché qualcuno “abbia il Figlio” (e quindi “la vita”, vedi 1 Giovanni 5:12), è necessario credere “alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio” (1 Giovanni. 5:10). E' credendo a questa testimonianza (e in nient'altro) che ha caratterizzato i credenti sia dell'Antico che del Nuovo Testamento. La Bibbia insegna che la vita eterna è: “...che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3) [11] . Per poter essere salvati (vale a dire, per poter avere vita eterna) bisogna pure riconoscere Gesù Cristo come il Figlio di Dio fattosi carne, mandato da Dio Padre come l'unica via di salvezza, che piaccia o non piaccia, che sia accettabile oppure meno. In ogni caso, gli eletti riconosceranno in questo messaggio la verità e lo accoglieranno.

[edit] 3. Oggetto del ministero di Cristo è il Suo popolo

3.1 Una categoria sociale. Cristo è stato eternamente designato fin da prima della creazione del mondo in funzione della salvezza di “un popolo”, del quale è stabilito “Capo” e Salvatore. Il nome stesso “Gesù” testimonia dell'intenzione di Dio di conferire la grazia della salvezza (la salvezza dal peccato e dalle sue conseguenze).

Questo concetto ha diverse implicazioni. In primo luogo che la salvezza comporta pure una dimensione sociale e storica. Sebbene la salvezza riguardi l'individuo e la sua personale e consapevole adesione esistenziale a Gesù Cristo come suo Salvatore e Signore, la salvezza ha pure una dimensione sociale. Questo principio si contrappone a due estremi: l'individualismo nella salvezza accentuato dal mondo evangelicale, e il “collettivismo” di concezioni come il Cattolicesimo romano che concepisce una salvezza “per il solo fatto” di appartenere ad una comunità di fede, la loro. La concezione riformata è equilibrata perché concepisce la salvezza sia come individuale che comunitaria: essa tiene conto e valorizza la chiesa come comunità e come continuità storica (il popolo di Dio ha una sua progressione storica sin dai primordi della salvezza) e tutte le sue fasi “hanno qualcosa da insegnarci”. In secondo luogo il fatto che Gesù Cristo sia venuto a salvare il Suo popolo dai loro peccati, significa che Egli sia venuto a salvare persone ben definite e particolari, non “generalmente” e indistintamente “tutto il mondo”. L'opera di Cristo ha ed avrà successo perché è “mirata” a salvare con certezza persone particolari [12] . Essa non è “astratta” e “generale”. Essa non è e non sarà mai frustrata. Gesù è venuto per persone scelte dal mondo e che ne diventano una categoria a sé stante, “il Suo popolo”. "Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati" (Matteo 1:21).

3.2 Un popolo tratto fuori dal mondo. Gli eletti di Dio sono così “popolo”, società umana particolarmente a Lui consacrata, “chiesa”. Il termine stesso “chiesa” (da “ek, fuori, e “kaleo”, chiamare) porta in sé il concetto politico di elezione [13] : vale a dire di persone “chiamate fuori”, “estratte” dalla massa che si riuniscono e si organizzano. Essi sono “chiamati” individualmente e “convocati” (chiamati a essere insieme agli altri eletti). L'Evangelo di Gesù Cristo li ha chiamati fuori dal paganesimo, cioè da un modo di pensare e di vivere che Dio condanna per formare una società di persone che pensano e vivono secondo Dio.

La Chiesa prende necessariamente forma in comunità locali. La Chiesa locale si riunisce regolarmente per il culto, l'istruzione, la comunione fraterna ed il servizio. Secondo l'insegnamento biblico è normalmente preciso dovere d'ogni cristiano associarsi ad una Chiesa locale ed a contribuirvi fattivamente secondo i suoi doni e possibilità. Essa è chiamata a vivere ed a testimoniare la signoria di Cristo su di essa, l'etica del Regno di Dio e vero amore. La Chiesa locale è necessariamente sottoposta alla disciplina che la Parola di Dio stabilisce per essa e si struttura adeguatamente in modo funzionale a seconda dei compiti e dei servizi che essa è chiamata a svolgere.

Importante anche rilevare come Dio chiami a far parte della chiesa cristiana gente di ogni tipo. L'insieme dei redenti viene rappresentato nell'Apocalisse mentre “...cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Apocalisse 5:9).

3.3 Un popolo del quale Cristo è Capo. Di questo popolo il Cristo è “Capo”. Il termine “Capo” comporta due caratterizzazioni. (1) Ha a che fare con il Patto che li lega. Cristo è il “rappresentante legale” di questo popolo. Egli parla ed agisce a nome loro, così come Adamo è il “rappresentante legale” dell'umanità nel suo insieme [14] (1 Corinzi 15:22 [15] ). Cristo agire in nome ed in favore del Suo popolo. Tutto quello che Cristo fa e consegue è attribuito direttamente a tutti coloro per i quali fa le veci. E' Cristo che prende su si sé le conseguenze dei peccati del Suo popolo tanto che essi ne sono liberati. E' Cristo che, come uomo e come nostro rappresentante opera perfetta giustizia, tanto che la Sua giustizia ci viene accreditata. in questo consiste la nostra giustificazione. (2) “Capo” indica che essi sono “il corpo” di cui Lui è “la testa” che pensa e dirige tutte le membra che esistono in funzione di Lui.. Questo popolo è chiamato ad essergli ubbidiente e sottomesso. Gesù ancora ci dice: “Perché mi chiamate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico?” (Luca 6:46). Fede autentica ed ubbidienza vanno sempre insieme: “...abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l'ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri” (Romani 1:5).

[edit] 4. Finalità dell'opera di Cristo

4.1 Come sacrificio di espiazione. Nella pienezza dei tempi, il Salvatore Gesù Cristo ha riscattato il Suo popolo da ogni iniquità dando completamente Sé stesso per loro, morendo in croce come sacrificio propiziatorio per il perdono dei loro peccati come quello di un agnello sacrificale senza difetto né macchia. Ha fatto questo per salvarlo dai loro peccati, sottrarlo da una vita futille, rovinata e condannata. E' così che Dio manifesta verso il Suo popolo il Suo stupefacente amore.

La dottrina della “espiazione vicaria” per la quale si afferma che Cristo, morendo in croce, si è sacrificato per pagare Lui il prezzo del perdono dei peccati del Suo popolo, non è una “interpretazione fra le tanti possibili” della Sua opera, come se essa fosse “facoltativa”, ma è fondante per la comprensione dell'Evangelo cristiano.

4.2 In funzione della santità. Cristo è venuto per sottrarre da questo mondo perverso questo popolo, affinché dinanzi a Lui fosse una gente santa ed irreprensibile, purificata dalla Sua Parola, zelante nelle opere buone, in vista della vita eterna, cioè dell'essere eternamente in comunione salvifica con Dio.. Esso così cammina nella Sua luce, com'egli è nella luce, in comunione l'uno con l'altro.

Il popolo che Cristo salva non è solo “salvato da”, ma è anche “salvato per”, “in vista di” una vita di santità, una vita conforme alla volontà rivelata di Dio, una vita differente dall'andazzo di questo mondo, una vita che testimoni concretamente che si tratta di gente che ora vive “come Dio vuole”, in conformità con la Sua legge morale buona e giusta. “Santità” vuole dire “separazione morale e spirituale”, consacrazione a Dio ed alla Sua volontà rivelata.

[edit] 5. Strumentalità dell'annunzio dell'Evangelo

Al Suo popolo Egli comunica tutti i Suoi benefici attraverso l'annuncio dell'Evangelo. Dio realizza i Suoi progetti in Cristo attraverso la predicazione dell'Evangelo, la buona notizia della salvezza in Cristo che chiama al ravvedimento ed alla fede in Lui.

Noi crediamo sia compito permanente del singolo cristiano come della Chiesa rendere testimonianza della verità rivelata e proclamare, verbalmente e con una vita vissuta coerentemente, l'Evangelo della salvezza in Gesù Cristo; e questo al fine di chiamare uomini, donne e bambini senza distinzione alcuna al ravvedimento ed alla fede La proclamazione attiva dell'Evangelo è, infatti, il mezzo che Dio ha scelto per chiamare efficacemente i Suoi eletti. Il cristiano può e deve utilizzare ogni mezzo a lui disponibile per rendere pubblico questo messaggio, fatta salva la compatibilità di questi mezzi con i principi biblici.

A proposito dell'evangelizzazione, la dichiarazione di fede [16] della Comunione Riformata Mondiale (WRF) afferma:

“La nostra missione nel mondo è motivata dalla nostra passione per la gloria di Dio e la nostra fiducia nell'avvento del Suo regno. La Chiesa in quanto comunità di Cristo, è lo strumento di cui Dio si avvale per evangelizzare, vale a dire predicare e condividere l'Evangelo di Gesù Cristo sia attraverso la parola che le opere. [L'annuncio dell'Evangelo consiste nel fatto che] Cristo è morto per i nostri peccati ed è risorto dai morti secondo le Scritture e che Egli, come il regnante Signore, ora offre il perdono dei peccati, vita eterna e i doni dello Spirito a tutti coloro che si ravvedono e credono. In ubbidienza al mandato del nostro Dio, dobbiamo presentare ad ogni popolo due mani: (1) la mano del chiamarli a ravvedimento, fede ed eterna riconciliazione con Dio attraverso Cristo; e (2) la mano del manifestare opere di misericordia e compassione, estendendo la bontà del regno di Dio sulla terra nel nome di Cristo. Questo è l'esempio datoci da Cristo stesso e proclama che noi siamo conformi all'immagine di Cristo ed abbiamo ricevuto lo Spirito Santo come primizia e garanzia della nuova creazione di Dio”.

Chiunque, così, dopo aver udito questo messaggio si affida a Cristo come proprio Signore e Salvatore riceve vita significativa ed eterna (nelle dimensioni, quindi, sia del tempo che dell'eternità).

Forse che accogliere l'appello dell'Evangelo a propria salvezza significa essere migliore di altri? No,.Dio lo salva e gli rivolge questa santa chiamata non a motivo delle sue opere meritorie, ma secondo i Suoi propositi e la grazia che gli è stata fatta in Cristo sin dall'eternità. La motivazione risiede non in noi, ma in Dio soltanto e per la Sua gloria.

[edit] Conclusione

Abbiamo avuto lo stupefacente privilegio di essere stati chiamati, attraverso l'Evangelo di Gesù Cristo, a partecipare agli eterni progetti che Dio si è proposto di realizzare in cristo e con Cristo. Abbiamo compreso come Gesù di Nazareth non sia “uno qualunque”, oppure “uno fra i tanti”, ma l'incarnazione dell'eterno Figlio di Dio, venuto per raccogliere e redimere un popolo che Gli appartenga da gente di ogni tempo e paese. L'ha salvato dalla futilità di una vita senza Dio, lo rende spiritualmente e moralmente conforme a Sé stesso e lo farà entrare con Lui nella nuova creazione. Che il Signore ci dia di saper sempre meglio apprezzare quanto Dio si è proposto di compiere in Cristo e sempre meglio valorizzare di essere il Suo corpo. “…Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1 Pietro 2:9).

[edit] Domande di revisione ed approfondimento

  • Quanto Dio si è proposto di compiere in Cristo e con Cristo corrisponde ad un Suo eterno proposito e progetto. Quali implicazioni questo ha sul modo in cui comcepiamo la storia del mondo e la nostra stessa vita?
  • In che modo tutt'e tre le Persone della Trinità sono coinvolte nella programmaszione ed esecuzione della redenzione?
  • Che si potrebbe rispondere a coloro che dicono che Cristo è solo uno dei tanti “salvatori” e “profeti” che compaiono nella storia umana?
  • In che modo la chiesa come “categoria” sociale è parte integrante dei propositi di redenzione in Cristo e in che modo questo contesta certo esasperato individualismo presente oggi in diversi movimenti cristiani?
  • Che cosa si potrebbe rispondere a chi dice che per essere salvati davanti a Dio basti far parte in qualche modo di una chiesa?
  • In che modo il popolo di Dio si distingue e si deve distinguere dal resto del mondo? Perché lo deve fare?
  • Quali sono le implicazioni del fatto che Cristo sia Capo della Chiesa?
  • Perché il sacrificio espiuatorio di cristo sulla croce è essenziale per la fede cristiana e non una delle tante possibili interpretazioni della Sua opera?
  • Perché l'annunzio dell'Evangelo è parte importante della realizzazione dei propositi di Dio con Cristo e in Cristo? Come si potrebbe definire l'Evangelizzazione? Quale ne deve essere il contenuto?

[edit] Note

  • [1] http://editthis.info/diwygiad/Cfv12
  • [2] Questo passo della Genesi è stato chiamato “Protovangelo”, poiché è il primo annunzio del Messia redentore, di una lotta tra il serpente e la Donna e della vittoria finale di un discendente di lei, il Cristo". Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Protovangelo
  • [3] “ quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Di o, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste” (Atti 2:23).
  • [4] “... perché non mi sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio” (Atti 20:27).
  • [5] Dio ha determinato dall'eternità di salvare parte della razza umana attraverso l'opera di Cristo. Paolo afferma: "...siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell'amore" (Efesini 1:4).
  • [6] In Zaccaria 6:13 troviamo appunto descritto un 'consiglio (o accordo) di pace' fra l'Eterno e Colui che ha nome 'il Germoglio': “Egli costruirà il tempio del SIGNORE, riceverà gloria, si siederà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono e vi sarà fra i due un accordo di pace ".
  • [7] In un'altra lettera Paolo afferma che il Figlio non cercava il proprio interesse, ma quello degli eletti "annichilì sé stesso prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; ed essendo trovato nell'esteriore come un uomo, abbassò sé stesso facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce" (Filippesi 2:7,8).
  • [8] Vedi Efesini 1:13,14.
  • [9] Cfr. Efesini 1:6,12,14, in: http://goo.gl/yzYJX
  • [10] Che moderno però, non è, perché il mondo del Nuovo Testamento era altrettanto se non più pluralista del nostro e le affermazioni dei cristiani erano tanto scandsalose allora quanto lo sono oggi.
  • [11] Quest'ultimo testo è particolarmente significativo – specialmente nell'uso che fa della congiunzione “e”, perché rivela come non sia sufficiente conoscere (o pretendere di conoscere) solo Dio. I mistici e le religioni hanno affermato questo per millenni, ma erroneamente.
  • [12] Saranno molte persone, ma non tutti:“ Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molt” (Ebrei 9:28).
  • [13] Dal greco classico il termine chiesa indica l'assemblea della popolazione (il demos) di una città libera. Il termine ha quindi un significato politico e non religioso, e potrebbe tradursi (secondo l'etimologia del termine) "convocazione". I cittadini che formano l'ἐκκλησία (ekklēsia) sono gli ἐκκλητοι (ekkletoi), i convocati. Gli scrittori del Nuovo Testamento non hanno ricavato questo termine dall'uso che se ne faceva in Grecia, ma dalla traduzione greca dell'Antico Testamento, la Septuaginta, dove ha il significato di "assemblea, congregazione" (Deuteronomio 9,10; (18,16; 1 Re 8,65). Quando è seguita dal genitivo "del Signore", ἐκκλησίαν κυρίου (l'assemblea del Signore), traduce il termine ebraico קהל יהוה (Deuteronomio 23,2ss; Michea 2,5). Interessante, però, che l'originale greco chiami ἐκκλησία (ekklēsia) "chiesa, assemblea" (quindi in senso civile e non religioso) la riunione dei cittadini di Efeso nel teatro della città: "Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; infatti l'assemblea era confusa; e i più non sapevano per quale motivo si fossero riuniti" (Atti 19,32).
  • [14] Tutto ciò che riguarda Adamo (i comandi che egli riceve e le conseguenze dei suoi atti) riguarda ogni creatura umana perché, in quanto nostro capostipite, noi tutti siamo da considerarci "in lui" non solo perché da lui discendiamo fisicamente, ma anche perché egli è stato designato nostro "rappresentante legale", la controparte del patto che Dio ha stabilito con l'umanità. L'essere tutti noi "in Adamo" è da considerarsi una categoria giuridica fondamentale dell'antropologia biblica. Possiamo così dire che tutte le creature umane susseguenti (noi tutti) eravamo presenti in lui e siamo da considerarci legalmente corresponsabili. Cfr. http://editthis.info/diwygiad/Catmagwest092
  • [15] “ Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati” (1 Corinzi 15:22).
  • [16] http://riforma.wikispaces.com/WRF+Missione+e+evangelizzazione

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