Cede alla minaccia, e si presta alle perversioni di quei maniaci

From Create Your Own Story

Spaventata al pensiero che tutti, dai colleghi di lavoro fino alla sua famiglia, possano vedere quella performance perversa, Suzaka decise di sottostare alle richieste dei pervertiti. Il primo ordine che le arrivò via messaggio fù

"HAI DATO UNA BELLA SCOTTATA A QUEL CULETTO. ASSAGGIALO PER ASSICURARTI SIA BEN COTTO"

In un primo momento, pur avvampando, non parve capire cosa intendevano. Magari volevano che si mordesse da sola le guanciotte? Assolutamente impossibile, non era una contorsionista. Poi però le venne un mente cosa potevano intendere. Avvampando ancor più in viso, accese la telecamera del cellulare e aperte le gambe la portò ad inquadrare il suo culetto. Quindi con l'indice dell'altra mano andò a tastare il buchetto. Era incredibilmente viscido per gli umori ed il sudore dovuto all'aria calda. Ed anche molto sensibile. Non riuscì infatti a trattenere un gemito di piacere quando la punta del dito entrò al suo interno. E non trattenne nemmeno il dito. Benchè intendesse solo infilare la punta e darle una rapida leccatina, la sensazione di quello sporco piacere proibito era troppo bella per frenarsi, ed in pochi secondi l'intero indice era nel suo popò, agitandosi come un verme impazzito. E' un nuovo messaggio a riportarla alla realtà.

"ORA BASTA DIVERTIRTI SPORCACCIONA! E' TEMPO DI DIRCI CHE SAPORE HA!"

Solo a fine lettura, la donna si rese conto di avere ancora il dito infilato in profondità. Riposizionato il cellulare per dimostrare di star obbedendo, la ragazza sfilò l'indice con un suono rumoroso e volgare. Avvampando lo portò quindi al volto, osservandolo come fosse davvero un verme perverso. In teoria avrebbe dovuto provare disgusto per quanto le stavano chiedendo. Ma ormai eccitata, non poteva fare a meno di chiedersi che sapore avesse in effetti il suo culetto. Chiudendo gli occhi avvicinò la falange al viso, prima portandola sotto il naso. Nemmeno lei si rendeva conto del perchè sniffò rapidamente il dito, ma non appena l'ebbe fatto, una sensazione di profonda vergogna e piacere le invadette l'inguine. Si sentiva sporca, ma anche in qualche modo coraggiosa, come chi viola le regole per il brivido dell'avventura. Repirò di nuovo il pungente odore del suo popò, in maniera più profonda stavolta. Si sentì inebriata dalla puzza, incapace di trattenersi dal fare qualcosa di ancora più sconcio. Accostò quindi il dito alla bocca. Era leggermente appiccicoso, a causa degli umori del suo sederino eccitato. Involontariamente si lecco quindi le labbra. Il sapore era forte. Avrebbe dovuto nausearla, ma come tutto il resto le mandava strane sensazioni alla cosina, facendole venire le farfalle nello stomaco, quasi la sensazione data dalla fame, ma era più voglia di qualcosa di... sporco. Ed ecco che l'indice si introduce nella bocca lasciata dischiusa. Succhiandolo non potè fare a meno di pensare:

"Sto facendo una cosa sporca! Sto facendo una cosa sporca! Sono una porcellina!"

Muovendo all'unisono l'indice per giocare con la lingua, come a volersi punire, assicurandosi che ogni parte delle sue papille gustative assaporasse quel nettare indecente. In trance per quella sensazione di massima depravazione, la ragazza continua per diversi secondi a succhiare il dito, fino a quando non lo tira fuori dalla bocca con un sonoro schiocco. Solo a questo punto torna alla realtà, ricordandosi della camera del cellulare che ha ripreso la sua espressione libidinosa per tutto il tempo. Ed ecco che arriva rapida una nuova istruzione

Cosa le chiedono ora?

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