Cfv13/Commento esteso

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L'articolo XIII

Introduzione

La Confessione di fede valdese si colloca decisamente e senza ambiguità, nell'ambito dell'ortodossia cristologica stabilita dai concili ecumenici dei primi cinque secoli della storia della chiesa cristiana. Si contrappone, così, alle innumerevoli eresie che nel corso del tempo hanno afflitto ed ancora affliggono il mondo cristiano a proposito della natura del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, così come ci viene presentata dalle Sacre Scritture. Non si tratta di sottigliezze ed astratte speculazioni teologiche e filosofiche: attenersi all'ortodossia storicamente accertata protegge la fede cristiana da involuzioni e deviazioni letali, così come la storia ha dimostrato dove esse hanno preso piede.

Ancora oggi intellettuali e divulgatori disavveduti in molte chiese sembrano dilettarsi nello "sport" di mettere in discussione ogni singola affermazione dell'ortodossia teologica con abili sofismi, accusandola di aver fatto proprie, nelle sue definizioni, categorie filosofiche estranee alla rivelazione biblica. Quali sono, però, i presupposti e le finalità di tali critiche? Queste tendenze moderne si compiacciono persino di "rivalutare" antichi ed ampiamente condannati errori. L'ortodossia, però, tiene in magistrale equilibrio e concilia tutte le affermazioni che le Scritture fanno sull'identità di Cristo. Violare l'ortodossia vuol dire di fatto non solo cadere a nostro danno in inconciliabili contraddizioni ed incoerenze che pregiudicano l'integrità delle Scritture in quanto coerente Parola di Dio, ma anche in comportamenti deleteri. A questo riguardo, già l'apostolo Pietro scriveva: "Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata" (2 Pietro 2:1).

L'articolo XIII

Che vi sono due nature in Jesu Christo, la divina e l'humana, veramente unite in una stessa persona, senza confusione, senza separatione, senza divisione, senza cangiamento, l'una e l'altra natura serbando le sue distinte proprietà e che Jesu Christo è insieme vero Dio e vero huomo.

Includendo le citazioni bibliche a suo supporto, si potrebbe ampliare questo articolo nel modo seguente:

In Gesù Cristo vi sono due nature: quella divina e quella umana. Gesù è nato in modo naturale da un'autentica donna, ma il Suo concepimento è avvenuto in modo miracoloso attraverso l'intervento potente dello Spirito Santo (Sua madre era vergine, cioè non aveva avuto rapporto con un uomo). Le Sacre Scritture così Lo proclamano "Dio con noi", Dio nel nostro mezzo come essere umano, il Figlio di Dio, il Santo. Gesù nasce secondo la carne dalla stirpe di Davide, ma la Sua divinità è confermata e proclamata attraverso la Sua risurrezione dai morti. Egli è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Gesù è stato elevato in gloria e creduto nel mondo Parola di Dio diventata carne che ha abitato per un tempo fra noi. Splendore della gloria di Dio e impronta della Sua essenza, Gesù, il Cristo, è lo stesso che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza. Dopo aver fatto la purificazione dei peccati di coloro che Dio ha eletto a salvezza, morendo in croce, si è seduto nella gloria alla destra della Maestà di Dio. In lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità: per questo e solo così è stato possibile che Gesù diventasse per coloro che Gli appartengono sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Al fine di evitare equivoci e distorsioni concettuali che non renderebbero giustizia a tutto l'insegnamento biblico, è importante affermare che la natura umana e divina di Cristo sono da considerarsi realmente unite in una stessa persona. Ciononostante, fra la natura umana di Gesù e quella divina non vi è alcuna confusione: nessuna mescolanza fra ciò che è umano e ciò che è divino. Dio si accosta ed unisce a ciò che è creato, ma non vi si confonde. Eppure, fra ciò che è divino ed umano in Gesù non c'è alcuna separazione e divisione, né tanto meno cambiamento. La natura divina e quella umana in Gesù conservano le loro proprietà distinte. Noi confessiamo quindi che Gesù è vero Dio e vero uomo.

Approfondimento

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