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D/R 78 - indice - D/R 80


79. Potrebbero i veri credenti, a causa delle loro imperfezioni, le molte tentazioni e peccati, decadere dallo stato di grazia?

R. I veri credenti, in ragione dell'immutabile amore di Dio e del Suo decreto e patto di dare loro perseveranza, per la loro inseparabile unione con Cristo, la Sua continua intercessione in loro favore, e lo Spirito e seme divino che dimora in loro, non possono né totalmente né definitivamente decadere dallo stato di grazia, ma sono custoditi dalla potenza di Dio, attraverso la fede, per la salvezza.

Riferimenti biblici

  • L'immutabile amore di Dio per i Suoi. "Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà" (Geremia 31:3).
  • Il decreto e patto di Dio di concedere al Suo popolo la grazia della perseveranza. "Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore»." (2 Timoteo 2:19); "Or il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen" (Ebrei 13:20-21); "Non è così della mia casa davanti a Dio? Poich'egli ha stabilito con me un patto eterno, ben regolato in ogni punto e perfettamente sicuro. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò che io bramo?" (2 Samuele 23:5).
  • L'inseparabile unione del credente con Cristo- "Egli vi renderà saldi sino alla fine, perché siate irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, nostro Signore" (1 Corinzi 1:8-9).
  • L'intercessione di Cristo per i Suoi. "Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro" (Ebrei 7:25); "...ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli" (Luca 22:32).
  • Lo Spirito ed il seme divino che dimora nel cristiano. "Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio ... Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Giovanni 3:9; 2:27).
  • Il vero credente non può né totalmente né definitivamente decadere dallo stato di grazia. "Farò con loro un patto eterno, che non mi allontanerò più da loro per cessare di far loro del bene; metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si allontanino da me" (Geremia 32:40); "...e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano" (Giovanni 10:28).
  • Il vero credente è custodito dalla potenza di Dio per la salvezza. "...che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi" (1 Pietro 1:5).

Commento

Il vero cristiano, colui o colei che Dio da ogni eternità ha eletto a salvezza, non potrà mai trovarsi in condizione di perdere ciò che ha ricevuto per grazia di Dio, vale a dire la sua salvezza. La salvezza, infatti, è opera di Dio dal principio alla fine. La grazia rigenera il peccatore non solo portandolo efficacemente al ravvedimento ed alla fede salvifica, ma anche vegliando costantemente su di lui affinché nulla, né in sé stesso né fuori di sé, pregiudichi e vanifichi quello che ha ricevuto. La sua carne, il mondo ed il diavolo sicuramente militano contro l'autentico cristiano nella speranza di abbatterlo, ma non riusciranno nei loro intenti. Lo potranno fare cadere, ma Dio lo fa rialzare. Lo potranno far deviare, ingannandolo, su strade sbagliate, ma Dio lo farà ritornare sul retto cammino. Potrà essere imprigionato nel peccato e nella disperazione per un tempo più o meno lungo, ma Dio lo libera. Potrà persino perdere per un tempo la fede, o rinnegare il Suo Signore, ma a suo tempo gli verrà restituita e tornerà a seguire fedelmente il Signore, perdonato e riabilitato.

Il cristiano, eletto da Dio alla grazia della salvezza, può dire: "...ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8:37-39). Questo testo, di cui qui è la parte finale, elenca ben 16 motivi per i quali l'amore di Dio non sarà ritirato dal figlio di Dio. Fra questi motivi si potrebbe contestare non esservi presente il libero arbitrio di chi dopo un po' di tempo, ritiene di dover respingere Cristo e perdere così lo stato di grazia. Questa pretesa, però, presume che il libero arbitrio non sia in sé stesso cosa creata. Lo è, tant'è vero che in quello stesso testo l'Apostolo dice che "nessun'altra creatura" (o creazione) ci potrà mai separare dall'amore di Dio. Il che quindi esclude che nemmeno il libero arbitrio (creato) lo possa fare.

La risposta alla domanda 79 del catechismo specifica che sta parlando del vero cristiano, vale a dire della persona che è stata rigenerata spiritualmente, giustificata ed adottata nella famiglia di Dio e coinvolta nel processo di santificazione. Non sono inclusi in questa categoria gli ipocriti, inclusi coloro che hanno fatto una professione di fede esteriore ma che non sono davvero nati di nuovo. Alcuni fra questi possono solo fingere di essere cristiani, illudere sé stessi e gli altri. Questi cadranno da una posizione che solo apparentemente, ad occhi umani sembravano occupare, ma che non avevano mai realmente occupato.

Il fatto che i veri cristiani non possano perire non dipende dalla loro forza di volontà, dal loro impegno o perché siano persone caratterialmente fedeli. Se la nostra eterna salvezza dipendesse da questo, nessuno potrebbe mai essere salvato. Dipende dalla potenza di Dio, come afferma l'apostolo Pietro: "...che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi" (1 Pietro 1:5).

Il catechismo elenca diversi precisi motivi per i quali il vero cristiano non perderà mai la sua condizione di salvezza:

  • L'immutabile amore di Dio nei suoi riguardi. L'amore di Dio per i Suoi eletti non è semplicemente un amore generale che desidera e spera il loro benessere, ma un amore speciale e particolare che di fatto è in azione ed infallibilmente provvede a che essi siano eternamente in comunione con Lui. Dio parla del Suo amore verso il Suo popolo in questi termini: "Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà" (Geremia 31:3). Chiara a questo riguardo è la fiducia dei credenti che si esprimono nella Bibbia: "Il SIGNORE compirà in mio favore l'opera sua; la tua bontà, SIGNORE, dura per sempre;m non abbandonare le opere delle tue mani" (Salmo 138:8); "Certo, beni e bontà m'accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del SIGNORE per lunghi giorni" (Salmo 23:6); "E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù" (Filippesi 1:6).
  • Dio ha decretato e stabilito nel Suo patto di concedergli la grazia della perseveranza.
  • La sua unione con Cristo è inscindibile. E' l'espressa volontà di Cristo: "Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo" (Giovanni 17:24).
  • Cristo intercede costantemente per lui. La Sua intercessione continuerà fintanto che l'ultimo degli eletti non entrerà nello stato dell'eterna gloria, perché leggiamo in Ebrei 7:25 che: "Egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro". Dio Padre risponde sempre favorevolmente alle richieste di Suo Figlio, nel quale Egli si compiace. Tutto quel che Egli fa piace al Padre: "Colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono" (Giovanni 8:29).
  • In lui è stato piantato un seme divino e gli è stato dato lo Spirito Santo.

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