Cultowest09

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== 8. La santificazione del giorno del Signore ==
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== 9. La solennizzazione del matrimonio ==
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Il giorno del Signore, la domenica, dovrebbe essere rammentato e preparato in anticipo affinché per quel giorno noi si possa essere liberi da tutti i nostri impegni mondani e vocazioni ordinarie, proprio perché esse non siano di ostacolo alla dovuta santificazione di questo giorno quando verrà.
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Sebbene il matrimonio non sia un sacramento, né peculiare alla chiesa di Dio, ma comune all’umanità e di pubblico interesse ad ogni società, proprio perché chi si sposa deve farlo nel Signore, ed ha particolare necessità di essere istruito, diretto, ed esortato dalla Parola di Dio, entrando in questa nuova condizione, come pure di ricevere su di esso la benedizione del Signore, giudichiamo necessario che il matrimonio sia solennizzato da un legittimo ministro della Parola, e che egli possa, di conseguenza, consigliare la coppia e pregare affinché sia benedetta.
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L’intero giorno dovrà essere celebrato come santo al Signore, sia in pubblico come in privato, ed equiparato al Sabato cristiano. A questo fine si richiede che in quel giorno vi sia una santa cessazione o riposo per tutto il giorno da ogni lavoro non necessario, e che ci si astenga, non solo da ogni sport o passatempo, ma pure da ogni parola o pensiero mondano.
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Il matrimonio dovrà essere fra un uomo ed una donna soltanto, e fra coloro che non siano legati da legami di consanguineità o affinità proibiti dalla Parola di Dio. Le parti dovranno aver raggiunto l’età della discrezione, in grado di fare una scelta consapevole o, su buone basi, di dare il loro mutuo consenso.
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Prima della solennizzazione del matrimonio fra qualsiasi persona, il loro proposito di sposarsi sarà reso pubblico nella comunità dal ministro almeno tre domeniche prima della celebrazione, nel luogo o luoghi di loro più frequente abitazione, rispettivamente. Di questa pubblicazione il ministro che dovrà celebrare il matrimonio dovrà avere sufficiente testimonianza, prima di procedere a solennizzare il matrimonio.
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La dieta in quel giorno dovrà essere  così disposta a che nessuno che debba servire per prepararla sia impedito dal pubblico culto di Dio, né qualsiasi altra persona ostacolata nella santificazione di quel giorno.
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Prima della pubblicazione di tale loro proposito(se si tratta di minori), il consenso dei genitori, o di legittimi tutori (nel caso che i genitori siano morti), dovrà essere reso noto agli ufficiali della chiesa di quella comunità, per essere registrato.
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Lo stesso dovrà essere osservato nella procedura di tutti gli altri, benché in età, i cui genitori siano viventi, per il loro primo matrimonio e dovranno essere esortati a non contrarre matrimonio senza prima averne informato i loro genitori (se può essere fatto), adoperandosi ad avere il loro consenso. I genitori non dovranno forzare i loro figli a sposarsi senza il loro libero consenso, né negare il loro consenso senza giusta causa.
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Che ogni persona e famiglia si prepari privatamente per questa giornata, con la preghiera per sé stessi, affinché in quel giorno il ministro di Dio venga assistito e che il suo ministero sia benedetto, perché questo potrà disporre ciascuno ad una migliore comunione con Dio nelle Sue pubbliche ordinanze.
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Dopo che il proposito o contratto di matrimonio è stato così pubblicato, il matrimonio non dovrà essere a lungo differito. Dopodiché il ministro, dopo averne dato debito avviso, e dopo che nulla è stato frapposto alla cosa, ad una qualche ora conveniente del giorno, in qualunque periodo dell’anno, eccetto che nel giorno di pubblica umiliazione, dovrà pubblicamente solennizzarlo nel luogo stabilito dall’autorità per il culto pubblico, davanti ad un numero di testimoni credibili. Noi consigliamo che esso non avvenga di domenica.
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Che tutto il popolo si riunisca per tempo per il culto pubblico, e che l’intera comunità sia presente all’inizio, e con un solo cuore solennemente si unisca ad ogni parte del culto pubblico, senza abbandonarlo se non dopo la benedizione.
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Dato che ogni rapporto viene santificato dalla parola e dalla preghiera, il ministro pregherà affinché il Signore benedica la coppia, con espressioni simili a queste:
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Che il tempo libero fra o dopo la solenne assemblea della comunità in pubblico, sia passato nella lettura, meditazione e riflessione sul sermone udito, specialmente chiedendo alle famiglie ciò che hanno appreso da ciò che hanno udito, e catechizzandole, conversando in modo santo, pregando a che Dio benedica le pubbliche ordinanze, cantando Salmi, visitando gli ammalati, sollevando i poveri, e con simili doveri di pietà, carità e misericordia, considerando questo giorno davvero una delizia.
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Riconoscerà i nostri peccati, per i quali abbiamo reso noi stessi indegni anche della più piccola benedizione da parte di Dio, e con i quali tanto lo abbiamo provocato da amareggiare tutti i nostri conforti.
 
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*Di tutto, cuore, nel nome di cristo, implorerà il Signore (la cui presenza e favore è fonte di felicità per ogni condizione in cui noi ci si possa trovare, addolcendo Egli ogni umano rapporto) di essere la loro porzione, e di accogliergli in Cristo, ora che devono essere uniti nell’onorevole stato del matrimonio, nel contesto dell’Alleanza che li lega a Dio.
 
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*Che Egli, che li ha condotti assieme con la Sua provvidenza, li santifichi con il Suo Spirito, dando loro una nuova disposizione di cuore adatta per questa nuova loro condizione;
 
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*Che il Signore li arricchisca con quelle grazie necessarie affinché loro adempiano ai loro doveri, godano del conforto di questa loro nuova condizione, siano sollevati da ogni preoccupazione, e resistano alle tentazioni che accompagnano questa condizione, come si confà a dei cristiani.
 
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Terminata la preghiera, è utile che il ministro brevemente dichiari loro, sulla base della Scrittura:
 
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*L’istituzione, uso, e fini del matrimonio, con i doveri coniugali a cui sono tenuti l’uno verso l’altro, in ogni fedeltà.
 
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*Li esorterà a studiare la santa Parola di Dio, affinché possano imparare a vivere per fede, e ad essere contenti quand’anche si trovassero, nel contesto del matrimonio, nella preoccupazione e nell’afflizione, santificando così il nome di Dio, usando in modo riconoscente, sobrio e santo tutti i conforti della vita coniugale, a pregare molto con e l’uno per l’altra, vegliando l’uno sull’altra e incoraggiandosi all’amore ed alle buone opere, come pure a vivere assieme come eredi della grazia della vita.
 
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Dopo avere solennemente ammonito le persone che dovranno essere sposate, di fronte al grande Iddio, che scruta ogni cuore, ed al quale dovremo rendere stretto conto di noi stessi l’ultimo giorno, che se fossero a conoscenza di causa alcuna, contratti precedenti o altro, che potrebbe legalmente impedire la celebrazione del matrimonio, lo rivelino ora. Se nessun impedimento sarà rivelato, allora il ministro chiederà all’uomo di prendere la mano destra della donna, dicendo queste parole:
 
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''Io, NN, prendo te, NN, come mia moglie, e io, alla presenza di Dio e di fronte a questa comunità, prometto in patto solenne di esserti marito fedele ed amorevole, fintanto che Dio non ci separerà con la morte.''
 
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Poi la donna prenderà la mano destra dell’uomo e dirà queste parole:
 
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''Io, NN, prendo te, NN, come mio marito, e io, alla presenza di Dio e di fronte a questa comunità, prometto in patto solenne di esserti moglie amorevole, fedele ed ubbidiente, fintanto che Dio non ci separerà con la morte.''
 
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Poi, senza altre cerimonie, il ministro, di fronte alla comunità,, li dichiarerà marito e moglie, secondo l’ordinanza di Dio, e così concluderà la cerimonia pregando in questo tenore:
 
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''Che il Signore si compiaccia di accompagnare questa Sua ordinanza con la Sua benedizione, implorando di arricchire le persone ora sposate con altri suggelli del Suo amore, particolarmente col conforto e con i frutti del matrimonio, a lode della Sua abbondante misericordia, in ed attraverso Gesù Cristo.''
 
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Un registro dovrà essere diligentemente conservato, dove vi saranno giustamente apposti i nomi degli sposi e il tempo del loro matrimonio, a disposizione di chiunque possa interessare.
 

Current revision as of 17:39, 2 July 2011

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[edit] 8. La santificazione del giorno del Signore

Il giorno del Signore, la domenica, dovrebbe essere rammentato e preparato in anticipo affinché per quel giorno noi si possa essere liberi da tutti i nostri impegni mondani e vocazioni ordinarie, proprio perché esse non siano di ostacolo alla dovuta santificazione di questo giorno quando verrà.

L’intero giorno dovrà essere celebrato come santo al Signore, sia in pubblico come in privato, ed equiparato al Sabato cristiano. A questo fine si richiede che in quel giorno vi sia una santa cessazione o riposo per tutto il giorno da ogni lavoro non necessario, e che ci si astenga, non solo da ogni sport o passatempo, ma pure da ogni parola o pensiero mondano.

La dieta in quel giorno dovrà essere così disposta a che nessuno che debba servire per prepararla sia impedito dal pubblico culto di Dio, né qualsiasi altra persona ostacolata nella santificazione di quel giorno.

Che ogni persona e famiglia si prepari privatamente per questa giornata, con la preghiera per sé stessi, affinché in quel giorno il ministro di Dio venga assistito e che il suo ministero sia benedetto, perché questo potrà disporre ciascuno ad una migliore comunione con Dio nelle Sue pubbliche ordinanze.

Che tutto il popolo si riunisca per tempo per il culto pubblico, e che l’intera comunità sia presente all’inizio, e con un solo cuore solennemente si unisca ad ogni parte del culto pubblico, senza abbandonarlo se non dopo la benedizione.

Che il tempo libero fra o dopo la solenne assemblea della comunità in pubblico, sia passato nella lettura, meditazione e riflessione sul sermone udito, specialmente chiedendo alle famiglie ciò che hanno appreso da ciò che hanno udito, e catechizzandole, conversando in modo santo, pregando a che Dio benedica le pubbliche ordinanze, cantando Salmi, visitando gli ammalati, sollevando i poveri, e con simili doveri di pietà, carità e misericordia, considerando questo giorno davvero una delizia.





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